In
passato l'arrotino svolgeva il proprio
mestiere spostandosi con una sorta di biciclo-carretto dotato di una
grossa ruota di legno, rivestita da un cerchione di ferro;
il carretto, una volta giunto sul luogo di lavoro, veniva
letteralmente ribaltato su sé stesso e si trasformava nello
strumento di lavoro.
Alla
ruota veniva agganciato un pedale con vari snodi, veniva fissata la
cinghia di trasmissione del movimento alla mola e su una parte
sporgente del carretto, l'arrotino fissava poi un secchiello con
dell'acqua che sgocciolava sulla mola mediante un piccolo rubinetto
dosatore, con funzioni di lubrificante.
Per
arrotare un utensile, l'arrotino imprimeva alla ruota un movimento
ben ritmato e continuo e con abili gesti delle mani lo passava sulla
mola fino a che la lama non diventava tagliente.
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